Disdetta Sindacale Pensionati INPS: Guida alla revoca online e modulo
Sei un pensionato e hai notato una trattenuta sindacale sul tuo cedolino della pensione che non desideri più pagare? Hai il pieno diritto di revocarla in qualsiasi momento.
Molti pensionati mantengono l’iscrizione al sindacato per inerzia, spesso derivante da una delega firmata anni prima al momento della domanda di pensione tramite patronato. Una cosa è certa, questa trattenuta riduce l’importo netto mensile che ricevi.
In questa guida ti spieghiamo come fare la disdetta sindacale all’INPS, quali sono le finestre temporali da rispettare per non perdere mesi di risparmio e come procedere sia online che tramite raccomandata.
Come funziona la trattenuta sindacale sulla pensione
A differenza dei lavoratori dipendenti, dove la trattenuta è gestita dall’azienda, per i pensionati è l’INPS a fungere da sostituto d’imposta.
La trattenuta sindacale sulla pensione non è una tassa obbligatoria, ma una quota associativa volontaria. Questo significa che per attivarla serve una tua firma (delega) e per disattivarla serve una tua esplicita richiesta di revoca.
Le scadenze INPS: Attenzione alle finestre trimestrali
Questo è il punto più importante che spesso crea confusione. L’INPS non elabora le disdette in tempo reale mese per mese. L’istituto applica le revoche seguendo un calendario fiscale basato su quattro finestre trimestrali.
Se invii la disdetta in ritardo, rischi di pagare la quota per altri tre mesi. Ecco lo schema delle decorrenze:
*Le richieste tardive slittano al trimestre successivo.
Esempio: Se presenti la domanda il 20 Marzo (dopo la scadenza del 15), la trattenuta smetterà di essere applicata solo dal 1° Luglio, e non dal 1° Aprile.
Metodo 1: Disdetta Online tramite portale INPS (Veloce)
Se sei in possesso dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), della CIE o della CNS, questa è la procedura più rapida e sicura, perché viene registrata immediatamente dai sistemi INPS.
- Accedi al portale Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici nel sito dell’INPS .
- Nella barra di ricerca in alto scrivi: “Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici”.
- Clicca sul servizio corrispondente e accedi con le tue credenziali.
- Seleziona la voce “Revoca delega esistente”.
- Il sistema ti mostrerà le trattenute attive. Seleziona quella che vuoi eliminare e conferma l’operazione.


Una volta confermato, scarica e stampa la ricevuta dell’operazione.
Metodo 2: Disdetta tramite Raccomandata o PEC
Se non hai dimestichezza con il computer o non possiedi lo SPID, puoi procedere con il metodo tradizionale.
Devi inviare una comunicazione scritta alla sede INPS territorialmente competente (quella della tua provincia di residenza). Puoi farlo in due modi:
- PEC (Posta Elettronica Certificata): Ha lo stesso valore legale della raccomandata ed è gratuita.
- Raccomandata A/R (con ricevuta di ritorno): Il metodo classico cartaceo.
Ricordati di allegare sempre la fotocopia di un documento di identità valido (fronte/retro) e del codice fiscale, altrimenti la richiesta sarà nulla.
Modulo Disdetta Sindacale Pensionati
Per facilitarti il compito, abbiamo preparato un modulo standardizzato che puoi compilare, stampare e inviare all’INPS.
Scarica il Modulo Disdetta Sindacale Pensionati INPS (PDF)
Quanto si risparmia togliendo la tessera sindacale?
A differenza dei lavoratori attivi che spesso pagano l’1% fisso, per i pensionati l’INPS applica delle aliquote a scaglioni sull’importo lordo della pensione (dati riferiti alle convenzioni standard maggiormente diffuse):
- 0,50% sugli importi fino alla pensione minima (o entro una certa soglia);
- 0,40% sugli importi eccedenti la minima fino al doppio della stessa;
- 0,35% sugli importi eccedenti il doppio della minima.
In termini pratici, questo si traduce spesso in un risparmio che varia dai 40 agli 80 euro all’anno (o più per le pensioni più alte), una cifra che rimane nelle tue tasche invece di essere versata automaticamente.
🧓 Calcolo Risparmio Pensionati
Inserisci la pensione LORDA mensile. Il calcolo applica le aliquote progressive 2025 (0,50% – 0,40% – 0,35%).



