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L’opinione
26 Giugno 2025
Manifestazione sindacale della CGIL a Sassari, con un folto gruppo di manifestanti che sfilano in strada tenendo uno striscione con la scritta
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Fausto Durante, l’incivile che parla di civiltà

C’è qualcosa di stonato e offensivo, quando Fausto Durante, segretario della CGIL Sardegna, si permette di parlare di “inciviltà” a proposito dei licenziamenti senza reintegra. Quanto segue è ciò che ha dichiarato a favore di telecamere in una recentissima iniziativa a sostegno del referendum promosso e miserabilmente perduto dalla CGIL:

“Possiamo dire che in questo paese, essere licenziati ingiustamente senza la reintegra sul posto di lavoro è una condizione incivile…”

Ora senza tema di smentita possiamo affermare che la vera inciviltà è proprio la sua. Il suo operato, non già a parole, ma nei fatti, lo qualifica irrimediabilmente come un sindacalista ipocrita. Proprio lui, che dovrebbe incarnare la coerenza tra parole e azioni, è il simbolo evidente della deriva democratica in atto da anni nel sindacato. La sua faccia tosta non è solo una contraddizione scandalosa, ma il segno di come la CGIL si stia avviando verso il baratro della decadenza.

La CGIL licenzia ingiustamente e nemmeno reintegra

Il caso emblematico è quello di un ex dipendente della CGIL di Sassari, licenziato ingiustamente nel 2017. Reintegrato, almeno sulla carta, dalla Corte d’Appello di Cagliari (sentenza n. 119/2024). Il giudice aveva disposto la reintegra sul posto di lavoro, ma il segretario della CGIL di Sassari, ha optato per il risarcimento. Pagando peraltro, non già con i soldi delle persone responsabili del danno, ma con quelli delle tessere degli iscritti.

Lavoratori che aderiscono al sindacato per essere tutelati, non certo per vedere buttare via i loro denari in cause indegne. Il tutto con il bene placido del magnifico Fausto, che in quanto segretario della CGIL Sarda è anche responsabile su quanto avviene a Sassari. Se si pensa che questo personaggio risponde della linea politica della CGIL a livello regionale, si capisce in che mani siano finiti i lavoratori.

La vicenda rivela tutta l’inconsistenza morale di chi pretende di impartire lezioni di civiltà mentre calpesta i diritti che proclama di difendere. Il punto è che lo si fa recitando una parte in commedia in un teatrino che sta venendo giù a pezzi. Si nasconde il fatto che tutte le comparse sono state chiamate a mettere in scena una farsa al solo scopo di difendere l’indifendibile.

Quest’uomo, che agisce come il capo di una compagnia teatrale comica, è del tutto incapace di assumere un comportamento retto ed esemplare. Con le sue uscite non sta ridicolizzando solo il sindacato e sé stesso, ma anche una missione che un tempo significava qualcosa.

La CGIL predica la reintegra, ma nei fatti paga per non riassumere

È la CGIL stessa, in tutte le sue campagne, documenti e interventi pubblici, a sostenere con forza che la reintegra sia un “principio di civiltà”. L’ha detto un altro campione di coerenza, l’uomo piu criticato e deriso d’Italia, Maurizio Landini.

lo ripeteva Susanna Camusso, lo grida oggi Durante. Eppure, alla prova dei fatti dimostra di essere totalmente inaffidabile. Questa CGIL è indegna di rappresentare i lavoratori, che infatti la stanno abbandonando in massa. Solo tramite questo sito, piu di 41.000 hanno compilato e scaricato i moduli per disdire la tessera. E come si potrebbe dare loro torto, quando a rappresentarli sono personaggi come il signor Fausto Durante?

Proprio lui che mantiene nella sua segreteria la signora Francesca Nurra, la sindacalista che non difende i lavoratori ma li licenzia. Persona senza arte ne parte, che invece di nascondersi per la vergogna si ripara all’ombra di un comitato di garanzia interno palesemente compromesso. Un organo che dovrebbe agire in maniera imparziale, e garantire a ragione gli iscritti onesti, e non chi ne calpesta i diritti statutari.

Siamo dunque al rovesciamento totale di ogni principio e valore. Un lavoratore viene cacciato ingiustamente, il giudice ordina di riprenderlo, ma il sindacato si comporta come il peggior padrone. E mentre fa questo, trova anche il coraggio di lanciare referendum e campagne moraliste contro il Jobs Act.

La doppiezza di Fausto Durante e dell’intero gruppo dirigente della CGIL

In questa tragedia morale a sfondo sindacale, Fausto Durante gioca dunque un ruolo da protagonista. Uomo delle dichiarazioni altisonanti, delle parole gonfie di etica e diritti, messo al comando della CGIL Sarda per contemplare le sue stesse bolle di sapone. Durante si è dimostrato, alla prova dei fatti, incapace di applicare quei principi quando tocca a lui farli valere.

La sua gestione del caso del dipendente ingiustamente licenziato non è semplicemente la prova provata della sua mala fede politica. Ma di una classe dirigente autoreferenziale che si erge a difensore dei diritti dei lavoratori reclamizzandoli in televisione come fossero saponette.

Prima o poi, visto che di pulizia si tratta, qualcuno troverà il coraggio di prendere in mano la scopa. Speriamo che i dirigenti oggi silenziosi intervengano, prima che siano costretti a rispondere in prima persona.

Come gruppo, chiameremo direttamente in causa quei dirigenti sindacali che continuano a tacere di fronte a quanto sta accadendo. Persone che, con la loro prudente complicità, sostengono figure come Durante, Muretti, Nurra, Doppiu e altri personaggi indegni di rappresentare i lavoratori.

Il nostro obiettivo è propedeutico: aiutarli a uscire allo scoperto. Perché sia chiaro, oggi come domani, che i disastri politici delle oligarchie autoreferenziali si fondano sull’omertà e sulla complicità di chi, potendo opporsi, preferisce il silenzio.

AUTORE CGL
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