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Fondi pubblici ai sindacati, L’opinione
7 Ottobre 2025
Manifestazione della CGIL a Roma rendicontata per il bilancio regionale
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La CGIL Sarda usa i fondi regionali per la trasferta anti-fascista

Un viaggio a Roma con i soldi dei sardi per una manifestazione a carattere nazionale. È questo il dettaglio che emerge dalla rendicontazione 2021 della CGIL Sardegna relativa ai contributi erogati dalla Regione Sardegna in base alla Legge Regionale 31 del 1978. Una prassi che solleva un coro di critiche: è legittimo che l’intera collettività isolana finanzi iniziative che non riguardano direttamente lo sviluppo economico e sociale della Sardegna?

La manifestazione romana a Bilancio Regionale?

Il fatto è emerso esaminando i documenti relativi ai fondi regionali concessi per “favorire le attività delle organizzazioni dei lavoratori sui problemi dello sviluppo economico sociale regionale”. Tra le spese rendicontate dalla CGIL Sardegna per l’anno 2021 figura la partecipazione alla manifestazione nazionale “Mai più fascismi” del 16 ottobre a Roma.

La CGIL Sarda non ha avuto esitazioni nel presentare il conto della sua trasferta a Roma, organizzata dopo l’assalto alla sede nazionale. L’evento, indubbiamente cruciale per i vertici sindacali italiani, ha visto la partecipazione del segretario generale, di membri della segreteria e di una “corposa delegazione” proveniente da ogni angolo dell’Isola. La giustificazione addotta è di elevatissimo profilo etico: la lotta contro il neofascismo e in difesa della democrazia. Nessuno intende sminuire l’importanza di questi valori, ma il punto è un altro: chi paga il biglietto?

Il dibattito si infiamma davanti ai numeri: la trasferta capitolina è costata l’esorbitante cifra di 14.603,54 euro. Questa montagna di denaro è stata inclusa nel rendiconto che la CGIL ha presentato alla Regione Sardegna, utilizzando i fondi previsti dalla Legge Regionale 31/78. Si tratta di risorse destinate in modo rigido ed esplicito a sostenere attività per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna. La CGIL ha giustificato interamente questo importo per coprire le spese di trasporto e logistica della delegazione a un evento svoltosi a centinaia di chilometri di distanza dall’Isola.

Spese cgil sarda manifestazione contro il fascismo a Roma - rendiconto Regione Sardegna

Mentre l’Isola affoga in emergenze reali – dai disastri della sanità ai costi insostenibili della continuità territoriale, dalla disoccupazione giovanile alla crisi energetica – la CGIL Sarda ha scelto di dirottare oltre 14 mila euro per una comparsata romana. In che modo, esattamente, questo “esodo” nella Capitale contribuisce alla risoluzione dei problemi endemici e urgenti della Sardegna? La mossa alimenta il sospetto che i contributi pubblici regionali siano ormai considerati un comodo bancomat per finanziare la visibilità politica del sindacato a livello nazionale.

I sardi costretti a finanziare la trasferta sindacale?

Il nocciolo della questione va oltre la burocrazia: è una palese questione di equità. I fondi regionali usati per questa trasferta non provengono dalle quote associative, ma dalle tasse di tutti i sardi. Ciò significa che un cittadino non iscritto alla CGIL, magari un lavoratore autonomo o un pensionato con difficoltà economiche che non condivide le politiche sindacali, si ritrova comunque a finanziare, suo malgrado, il viaggio e la partecipazione della delegazione a un evento nazionale. Se l’iniziativa “Mai più fascismi” è stata promossa dalla segreteria nazionale, il costo dovrebbe ricadere interamente sugli aderenti e sulle casse centrali del sindacato. Far pagare la mobilitazione politica sul bilancio della Regione è un finanziamento indiretto a carico dell’intera collettività e una distrazione di risorse che l’Isola meriterebbe fossero usate per le sue emergenze.

Un’idea sorge spontanea. Visto che la continuità territoriale per la Sardegna è perennemente disastrosa, con tariffe inaccessibili e servizi inaffidabili che paralizzano l’Isola, forse i vertici della CGIL Sarda potrebbero offrirsi come nuova agenzia di viaggi pro bono. In fondo, hanno dimostrato di saper organizzare trasferte extra-regionali in modo impeccabile, assicurando un servizio di trasporto rapido ed efficiente a un costo salatissimo, certo, ma abilmente rendicontato sul bilancio regionale. Potremmo, in un lampo di genio burocratico, proporre loro di sponsorizzare il biglietto di tutti i sardi in difficoltà. Che problema c’è? Lo possono sempre rendicontare alla Regione, magari sotto la voce “promozione della partecipazione democratica interregionale”. L’ironia, purtroppo, è l’unica arma rimasta per denunciare certi fatti.

AUTORE CGL
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